lunedì 21 novembre 2011

Roma non fare la narcisa. Non affogare specchiandoti...


Non per fare facili parallelismi con la politica, ma in Italia e soprattutto a Roma sembra essere un ottimo momento per la sinistra. La fascia, ovviamente.
Il solito scuotersi di ampolle e sbuffare di alambicchi attraverso i quali Luis Enrique, il piccolo chimico asturiano, schiera il suo undici titolare, delle volte ha il pregio di azzeccare le scelte. Quelle che poi, al novantesimo, ti accorgi che hanno un peso specifico enorme sul risultato finale.
Una di queste è l'idea di inventare Taddei terzino sinistro. L'out mancino, terra di conquista per quasi tutti gli avversari giallorossi, non solo appare blindata come la zona verde della Roma ecologica domenicale, ma si trasforma in una Cassiopea di occasioni da gol. Non a caso l'1-0 di Pjanic arriva proprio da un cross di Taddei, ma anche le altre principali azioni da rete: molte sprecate da Bojan.

Proprio la prestazione del folletto ex Barcellona, appare iconografia perfetta delle mancanze giallorosse. Una in particolare: il cinismo. Il risultato maturato durante la gara contro il Lecce è stretto solo per la poca concretezza sotto porta.

Certo. C'è un gol di Osvaldo che grida, in maniera quasi straziante, vendetta, ma per questo bisogna chiedere spiegazioni al guardialinee Carrer. La parola più nominata nella Capitale in questo lunedì di novembre.
Dopo quello di Meggiorini un altro meraviglioso gol in rovesciata contro il Lecce, regolarissimo, viene annullato.

Udinese, Fiorentina, Juventus, Napoli e Bologna. I prossimi trenta giorni saranno lo specchio, capace di riflettere il futuro della nostra stagione. La speranza è che questa Roma non sia tanto narcisa da ammirare la propria bellezza nel lago e morire anneggata. Non sarebbe un suicidio, ma un omicidio. Quello di un'annata che rischia, suo malgrado, di tramutarsi in qualcosa di importante.

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