venerdì 25 novembre 2011

Semplicemente Il Migliore. The Best. George Best


Quando si vive sempre di corsa, senza un domani, come fosse un eterno, infinito presente, il minimo che può succedere è di arrivare al traguardo senza nemmeno accorgersene.

Un dribbling immortalato sulla copertina di un tabloid patinato. Questa la vita di George Best. Solo colpi ad effetto, sole prime pagine. Solo numeri da fuoriclasse.

I compagni di squadra provano ad affermarsi Premier League e in Europa? Lui a soli 22 anni alzava praticamente da solo la Coppa dei Campioni e vinceva il Pallone d'oro.

I calciatori si sposavano con donne bellissime? Lui aveva al proprio fianco Miss Mondo.

In Inghilterra scorrevano fiumi di alcool? Lui si ubriacava tutte le sere, dormiva sul lettino dell'infermeria e arrivava al campo di allenamento con una pelliccia di visone e un sacco pieno di sterline.

Il mondo provava a comprendere il fenomeno Beatles? Lui ne divenne parte, il quinto Beatles lo chiamavano, e non per i capelli lunghi o i basettoni, ma perché quando correva in campo lasciava una scia di musica. Di rivoluzione.

Primo in tutto, dal trasferirsi in America, nella Major League, pur di non vestire una maglia diversa da quella del Manchester United, allo smettere di giocare a calcio a soli 29 anni. E' stato anche il primo ad andarsene.

Sei anni fa. Nessuno addio doloroso o rumoroso. Se n'è andato come si lascia una festa. Improvvisamente. Senza nemmeno salutare. Lasciandoti appoggiato alla parete, drink in mano, a ripensare a quanto era simpatico e affascinante quel tipo con una maglia rossa a maniche lunghe tirata oltre le dita. A sorridere dei suoi numeri.

"Ho speso tutti i miei soldi in alcool, donne e automobili veloci. Tutto il resto l'ho sperperato". Semplicemente il migliore. The Best. George Best.  

2 commenti: