lunedì 28 novembre 2011

Il progetto della Roma? Una nave pirata...


La Roma non sa fare il salto di qualità. La Roma rimane adolescente. La Roma non cresce. La Roma soffre di vertigini.

Ma ne siamo proprio certi? Siamo sicuri che il nostro principale problema sia non riuscire a prendere questa benedetta maturità?

Perché la vertigine non sarà paura di volare, ma nemmeno voglia di strusciare il mento sull'asfalto. E poi come si fa a soffrire di vertigini quando da inizio stagione si vive al secondo piano in 50 metri quadri con vista sul cortile?

La verità è che il progetto Roma non è nemmeno paragonabile ad un aereo, ma molto più simile ad una nave. Quella Pirata del Luna Park. Un'altalena, di risultati e emozioni.

Quando si va in alto si è felici e ci si sente padroni del mondo, ma quando si imbocca la discesa non si sa mai quando terminerà e soprattutto quanto in basso ti porterà.
L'impressione è che il movimento della barca non siamo noi a deciderlo, ma una forza esterna, indipendente dalla nostra volontà. Decisa probabilmente dalla voce fuori campo che ci racconta quello che sta accadendo, su un sottofondo di musica da discoteca. La stessa sulla quale Armero e Isla, ballando, hanno festeggiato il 2-0 dell'Udinese, prendendosi gioco del nostro divertimento.

Se almeno la barca affrontasse le onde per arrivare da qualche parte, potremmo farcene una ragione.
Se sapessimo che tra mille difficoltà, l'inevitabile balia dei venti, la lenta, desiderata e sospirata spinta del mare, alla fine il porto, anche dopo mesi, sarebbe il nostro definitivo approdo, allora potremmo anche goderci il viaggio. Sapendo che tanto è più lunga l'attesa, tanto più grande sarà il risultato.

Macché: il movimento della nostra nave pirata è solo un'impressione. Un gesto meccanico, identico e uguale, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Un'ondulazione che oltre al mal di mare, non porta nient'altro.

Preferiremmo un passatempo più statico. Non necessariamente all'interno di un ring.

1 commento:

  1. Ma...avevamo iniziato con tanto entusiasmo tutti, io stesso quest'estate avevo auspicato un cambio radicale e tifavo per l'arrivo di Luis Enrique a Roma, ora mi sono totalmente ricreduta, vedo un pò troppo fenomenismo...e voglia di stupire con effetti speciali..che servono poco!
    Circolano voci non bellissime anche sugli Americani..ma...per il momento riguardo la società sospendo il giudizio..e aspetto gli eventi sperando che la barca approdi da qualche parte...!
    Francesca

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