Di cose brutte viste
nella storia della Roma e di questa Roma in particolare, il gol del
Tanke Silva forse è la peggiore.
La rete di uno dei
giocatori probabilmente più scarsi approdati in Italia dall'apertura
delle frontiere, ancora alla ricerca della prima marcatura
stagionale, prontamente regalata dalla disastrata banda Luis Enrique,
pone il punto esclamativo su una sconfitta che potrebbe dichiarare il
definitivo fallimento del progetto asturiano, naufragato nella
pioggia di Firenze.
Ci siamo risvegliati
sotto un cielo plumbeo, in una giornata uggiosa, a chiederci quanto
il nostro umore dipendesse dal temporale e quanto dalla prestazione,
inguardabile della Roma. E anche quanto tra i due fenomeni ci fosse
un nesso.
Nel dopo gara del Franchi
c'è stato anche chi ha avuto il coraggio di dire che era inutile
commentare un match del genere condizionato dall'espulsione di Juan.
Impossibile dargli torto: sebbene ad indirizzare la partita non sia
stato il rosso al brasiliano, ma le scelte ancora una volta
cervellotiche di Luis Enrique. L'esclusione di Totti, sommata a
quelle di Borriello e Osvaldo, la scelta di due brevilinei come Bojan
e Lamela, serviti in continuazioni con cross inutili, un centrocampo
orfano di Pjanic, ma rimpolpato con un Perrotta in totale stato di
confusione.
Una girandola di cambi
folli: dentro Jose Angel e il redivivo Simplicio, fuori Perrotta e
Pjanic, con Gago infortunato, già ammonito e che qualche minuto
dopo, infatti, si farà espellere.
Più che quelle di un
allenatore con un'idea, queste sembrano sostituzioni che fa chi
confonde un iPad con un JoyPad.
La nave imbarca acqua,
ammiraglio. Faccia una cosa. Trovi il coraggio di tuffarsi e
affrontare il mare aperto. Nessun gommone di salvataggio, per lei.
Quelli servono a noi.
Concordo con tutto, ahimè purtroppo ottima analisi della situazione che stiamo vivendo... e che semplicemente non ci meritiamo.
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