martedì 10 gennaio 2012

Il flauto magico: Totti suona e tutti gli vanno dietro


Gli esterni. Alti o bassi non fa differenza. I terzini. Le ali. Gli out. Chiamatele un po' come volete, ma sono le fasce nel calcio moderno a fare la differenza. E dunque anche nel gioco della Roma, che di nuovo e futuristico ha tutto, ma talmente ben frullato insieme, da sembrare niente.
Due sono le parole che possono descrivere perfettamente il primo match del 2012: intensità e continuità.

Intensità perché non è mai semplice rientrare dalle vacanze, dopo aver chiuso l'anno solare al top e riprendere esattamente da dove ci si era fermati. Con la stessa cattiveria, la stessa convinzione.
Continuità e non solo nel risultato. Nell'inviolabilità della porta di Stekelenburg, che chiude la seconda gara consecutiva imbattuto. In una formazione titolare sempre più simile alla precedente. Finalmente. E che infortuni a parte sarebbe potuta essere per la prima volta in stagione identica.

Intensità e continuità, dunque. Sebbene sia un'intuizione tattica di Luis Enrique a cambiare la gara. L'inversione di Bojan e Lamela. Un mancino a destra e un destro a sinistra. Non a caso il calcio di rigore che sblocca il match arriva da un'accelerazione dell'argentino, azione molto simile a quella dell'1-0 del San Paolo.

"Non siamo una banda musicale e non lo siamo mai stati" ha dichiarato a fine partita Luis Enrique. Nulla di più vero, sebbene qualcuno che suona il flauto e si porta tutti dietro c'è e si chiama Francesco Totti. Decisivo come al solito e sempre più consapevole del proprio ruolo di guida per i compagni di squadra.

18 19 22. Nessuna cabala particolare legata a questi numeri. Solo l'età dei tre attaccanti con cui la Roma ha chiuso la partita, quella di Caprari, Lamela e Bojan. Questo il motivo per cui sembra inutile tornare sul mercato, specialmente in attacco: meglio sarebbe dar fiducia ai propri ragazzi, dei quali fa parte anche Borini e attendere, con pazienza, il rientro di Osvaldo.

A proposito di mercato: qualcuno fermi il binario del treno Roma-Torino, che troppo simile alla ferrovia trans siberiana procede solo in un senso. Tra l'altro sembra che lassù, i nostri regali, non siano nemmeno troppo graditi.

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