Non occorre scomodare
vecchi e impolverati tomi di fisica quantistica per dimostrarlo. Né
richiamare alla memoria perse quanto inutili teorie liceali. Sono le
sensazioni a parlare, trasformandosi, come spesso accade, in dati di
fatto. In realtà. In vita.
Passato, presente e
futuro non esistono. O meglio, non possono esistere nello stesso
momento. Perché il tempo non può avere un prima, un adesso o un
dopo. Semplicemente c'è. E' un flusso. Un continuo.
Eppure, sabato
pomeriggio, con scenario lo stadio Olimpico di Roma, c'è stato un
momento in cui passato, presente e futuro si sono incontrati. Per
meglio dire incrociati. Come linee tirate e tracciate da chissà
quale architetto e per quale motivo. E quel momento è arrivato al
secondo numero 45. Vantando una posizione spaziale ben precisa: sei
metri all'interno dell'area di rigore del Cesena, spostata sulla
destra. Il colpo di tacco di Lamela, il tiro di Totti, il record di
Nordhal frantumato dopo 53 anni. Presente, passato e futuro
irriconoscibili, mescolati, agitati, dilatati, trasformati in una
sfera che deve entrare in rete. Perché è scritto. Perché non può
essere che così.
Primo. Primo a segnare.
Primo a farci alzare dal seggiolino. Primo il minuto. Primo tra i
bomber con la stessa maglia. Primo a mettere la fascia da capitano.
Primo a ricevere la maglia, con qualsiasi allenatore. Primo a
mettersi a disposizione. Primo a prendersi le responsabilità. Primo
a difendere tecnico, progetto, idea, società. Primo in tutto.
E scusateci se
Roma-Cesena 5-1, quarta vittoria consecutiva, terzo posto ad un
passo, prova superlativa di Juan, Borini, Pjanic e Gago, scelte di
nuovo azzeccate di Luis Enrique, risulta essere un contorno, seppur
splendido.
Tutto in questa gara è
richiamo a qualcos'altro, che potendo, vorremmo raccontare insieme.
Non possiamo: problemi di linearità della lingua.
L'ultima volta che la
Roma rifilò cinque gol ad un avversario accadde sette anni fa:
stagione 2004/2005. Anche in quell'occasione venne scalzato un
record. Quello di Pruzzo, fino a quel momento re dei bomber
giallorossi con 106 gol. Indovinate un po' chi fu a frantumarlo?
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