lunedì 23 gennaio 2012

Passato, presente e futuro si incontrano in un punto preciso: il tiro di Totti. Primo in tutto...


Non occorre scomodare vecchi e impolverati tomi di fisica quantistica per dimostrarlo. Né richiamare alla memoria perse quanto inutili teorie liceali. Sono le sensazioni a parlare, trasformandosi, come spesso accade, in dati di fatto. In realtà. In vita.

Passato, presente e futuro non esistono. O meglio, non possono esistere nello stesso momento. Perché il tempo non può avere un prima, un adesso o un dopo. Semplicemente c'è. E' un flusso. Un continuo.

Eppure, sabato pomeriggio, con scenario lo stadio Olimpico di Roma, c'è stato un momento in cui passato, presente e futuro si sono incontrati. Per meglio dire incrociati. Come linee tirate e tracciate da chissà quale architetto e per quale motivo. E quel momento è arrivato al secondo numero 45. Vantando una posizione spaziale ben precisa: sei metri all'interno dell'area di rigore del Cesena, spostata sulla destra. Il colpo di tacco di Lamela, il tiro di Totti, il record di Nordhal frantumato dopo 53 anni. Presente, passato e futuro irriconoscibili, mescolati, agitati, dilatati, trasformati in una sfera che deve entrare in rete. Perché è scritto. Perché non può essere che così.

Primo. Primo a segnare. Primo a farci alzare dal seggiolino. Primo il minuto. Primo tra i bomber con la stessa maglia. Primo a mettere la fascia da capitano. Primo a ricevere la maglia, con qualsiasi allenatore. Primo a mettersi a disposizione. Primo a prendersi le responsabilità. Primo a difendere tecnico, progetto, idea, società. Primo in tutto.

E scusateci se Roma-Cesena 5-1, quarta vittoria consecutiva, terzo posto ad un passo, prova superlativa di Juan, Borini, Pjanic e Gago, scelte di nuovo azzeccate di Luis Enrique, risulta essere un contorno, seppur splendido.

Tutto in questa gara è richiamo a qualcos'altro, che potendo, vorremmo raccontare insieme. Non possiamo: problemi di linearità della lingua.

L'ultima volta che la Roma rifilò cinque gol ad un avversario accadde sette anni fa: stagione 2004/2005. Anche in quell'occasione venne scalzato un record. Quello di Pruzzo, fino a quel momento re dei bomber giallorossi con 106 gol. Indovinate un po' chi fu a frantumarlo?

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